L’oca del Cairo Edizioni Musicali

Prima edizione: 2005

ISBN: 978-88-89750-09-4

pp. 240

22,00 €

Stefano Crise

Il valzer senza Strauss
Percorsi nella musica strumentale da Schubert a Schönberg

Col provocatorio titolo «Il valzer senza Strauss» questo libro esclude volutamente ciò che da sempre viene messo in relazione, Johann Strauss e il valzer, in favore di una diversa prospettiva critica. Strauss è il compositore che sintetizza un'intera epoca attraverso i suoi valzer con una semplificazione utile a individuare i complessi rapporti tra Vienna, il valzer e la belle époque. Questo studio, invece, esplora la ricca produzione di valzer nei diversi contesti, a iniziare dalla vastissima produzione di Schubert che apre le porte del mondo della musica a una danza di origine popolare, facendola diventare dignitosa forma musicale autonoma. Il valzer, uscito dal mondo del semplice intrattenimento, entra in seguito sia nella sala da concerto sia negli zuccherosi ricoveri della Salonmusik che preannunciano l'intrattenimento disimpegnato della musica leggera, un ambito che resterà privilegiato per questo ballo diventato simbolo borghese.
Il valzer nel Novecento diviene evocazione parossistica in Mahler, provocazione in Hindemith, riproposizione in Webern e tensione lirica in Berg. Schönberg usa proprio un valzer per inaugurare la dodecafonia con il desiderio di legare il proprio rivoluzionario linguaggio alla tradizione romantica della quale è figlio. Le avanguardie del ventesimo secolo e i compositori del ventunesimo, continuano a cimentarsi con questa forma che tuttavia si può ancora ascoltare tanto nella sagra di paese e nella canzonetta sciatta quanto nella ballata impegnata, nei concerti di Capodanno e nelle
performances di balletto, a dimostrazione della vitalità di questa danza dall’“innaturale”, e perciò tanto più affascinante, metro ternario.


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